“Disegnare la mia mappa”
.RESPIRO PROFONDO E SI PARTEEEEEE.
Per chi mi conosce, puo immaginare che non sarà un opera del secolo della letteratura italiana e probabilmente nemmeno corretto al livello grammaticale (e qua stanno ridendo tutti miei amici che mi hanno sempre preso in giro per le mie doppie o per la mancanza dei articoli).
Questa volta pero ,non ho proprio nessuna intenzione di farla correggere ,voglio che sia un’opera cento per cento mia.
In poche parole TESI IMPERFETTA .
D’altronde la vita per compiersi ,non ha bisogno della perfezione ma della completezza.
La mia storia inizia nel periodo molto delicato della mia vita. Ora so che si chiamava richiamo dell’anima.
Stavo attraversando un periodo dell’invidia pura verso mio marito ,che si stava invece realizzando a livello personale.
La sua spensieratezza E la passione per lo sport mi mandava fuori di testa. Mi faceva sentire sola e abbandonata.
Una mia amica Daniela, mi propone di vedere una lezione della scuola di consuling relazionale ad Ivrea. Il tema mi colpisce. “paura e rabbia” maaaaaaaaa.
Sarà un caso o magari la sincronicità degli eventi come scopro dopo. Intanto mi affido.
Mi ricordo un bel cerchio di persone, una direttrice accogliente e dolce nei confronti di tutte le persone presenti. Ma soprattutto mi ricordo quell’atmosfera ed energia di essere nel posto giusto al momento giusto. Mi scrivo immediatamente(che fa un po’ strano per come ero razionale in questi tempi)
Ecco ci qua che inizia il mio percorso di counseling relazionale… ma soprattutto un percorso di crescita personale.
Quelle prime lezioni” paura e rabbia”, parlano praticamente di me.
Per la prima volta scopro che la rabbia può avere le parti funzionali e disfunzionali. Ma soprattutto che dietro ogni rabbia c’è quasi sempre una paura.
La mia paura che si proietta in mille domande e due mila dubbi, a volte diventa insopportabile pure per me.
Certo, quando si sta nella pretesa di alto livello ci si incontra poi con la lamentela ma soprattutto il giudizio.
Arrivano primi colloqui con Arianna. Una prima connessione con la mia interiorità in questo luogo spirituale. Forti emozioni e grande sensazione di peso portato sulle spalle da un secolo, o magari più di uno.
Arrivo da un modello familiare autoritario, completamente disfunzionale. Lo chiamerei autoritario terrorista.
Vari traumi, rassegnano molto il mio futuro, Togliendomi completamente la dignità femminile.
Nascono con un’energia straordinaria. Mia mamma ci mette solo mezz’ora per partorirmi, ma con le sue urla di gioia di ,raccoglie tutte le infermiere nella sala parto, per ammirare la gioia di una mamma che ha partorito una bambina.
Cresco in Polonia degli anni 80, Dove c’è poco niente. Negozi vuoti e code lunghissime per poter comprare quella poca roba razionata per le famiglie, come ai tempi di guerra.
Domina comunismo e dittatura, ma nello stesso tempo la ribellione del popolo che da secoli soffre la sottomissione fa nascere un’organizzazione sotterranea Solidarnosc. Questo fatto porta la speranza e da tanto coraggio ai polacchi per costruire una POLONIA NUOVA.
Io come bambina, passo dai stati di euforia alla gioia di vita. Addirittura riesco curare il mal di testa alle persone ,immaginandomi una piccola maga . Purtroppo Cieli scuri della Polonia ,I carichi familiari, appesantiscono sempre di più il mio sviluppo .Mi allontano sempre più fretta dalla mia parte magica. Riempendomi delle rigidità fasulle e forte senso di oppressione. Divento sempre più rigida nei confronti degli altri ma soprattutto nei confronti di me stessa.
Questa durezza mi permette di sopravvivere. Mi permette resistere il mio dolore, lasciandomi nella convinzione di non essere mai in grado E sicuramente mai ad altezza. La maschera di ferro.
Un’ombra Entra nella vita di questa bambina che si trova obbligata a difendersi da sola. Da sola… diventa poi un introiettato molto importante.
A 21 anni conosco mio marito Fabrizio, l’amore della mia vita. Un giovane italiano che decide di venire a pescare in Polonia. Mi rapisce e così abbandono la mia amata Polonia che nel frattempo e diventata un paese con grandi opportunità malgrado molteplici difficoltà. Io lascio tutti miei amici e familiari E iniziò una nuova vita in Italia. Paese aperto, pieno di sole con molta gente sorridente. Purtroppo non mi sento accettata bene, per via dei grandi pregiudizi sulle straniere dell’est.
Questo fatto mi fa stare molto male. In questo modo , rendo più forte la mia maschera di ferro.
Duro lavoro come commercianti nell’ambiente dei supermercati , ci porta tanti cambiamenti. Tanti errori E tante lacrime , ci insegnano la gestione delle proprie risorse.
Io E Fabbri cresciamo insieme, creando una squadra che sviluppa poi un sacco di progetti. Uno di quelli sono le mie fantastiche bambine. Fanno nascere una nuova maschera ,quella della mamma. Quella maschera che ti rende super responsabile per la vita altrui, ti mette in secondo piano. Ti toglie quell’egoismo di gioventù, riempendo però lo spazio con un mare di amore. Inizio, mi porta ha un crollo molto legato la mia solitudine.(Sentimento predominante) Cado in una depressione post partum. Black out totale. Voglia di sparire.
Seguito poi dalla morte di mio suocero e subito dopo di mio fratello. Due lutti, Quattro fasi del lutto e una depressione. Niente male.
Per quanto nera vedevo la mia vita, fu quel momento tirarmi fuori dalla mia oscurità. Da mieli abissi più profondi.
Quella parte sacra, la forza dell’anima e la mancanza di un senso ,mi spinge a fare delle ricerche. Tre anni di buddhismo mi portano la responsabilità della mia vita. Causa ed effetto mi entrano nel cuore. Inizio le prime meditazioni e contatto col mio io. Fu una forma di ispirazione per me ,ma rimango ancora molto sulla parte razionale.
Ed eccoci qua la scuola. Mi è sembrato posto giusto per dare le risposte ,alla maggior parte delle mie domande teoriche. Per essere più sicura e soddisfatta a livello mentale. Piano piano, scopro poi che non si tratta solo della mia parte razionale. Piu della parte del cuore.
Primo residenziale, mi apre un mondo sul maschile e femminile. Scopro che mio femminile non esiste proprio. E stato sepolto insieme alla bambina polacca dei tempi di comunismo. Iniziò un grande lavoro sul riequilibrio delle due parti.
La mia ricerca del femminile perduto.
Vedo i primi colloqui e adoro da subito quella parte ,dove cliente viene accompagnato per vedere le proprie risorse. Mi sembra un modo illuminante. Responsabilizzazione delle proprie azioni. Concetti buddhisti. Mi torna tutto.
Mi lego tantissimo con amici della scuola. Non mi sento più pazza. Finalmente le persone parlano alla mia lingua, anche se non è polacca. Inizia la costruzione dell’autostima. Ci frequentiamo anche fuori dalla scuola, allenandoci nei colloqui e per conoscerci meglio. Esce il mio carismatico alto che e costantemente nella ricerca del piacere. Piacere di condividere lo stesso interesse.
Strada facendo, Imparato un sacco di strumenti nuovi che piano piano si trasformano in un modo di relazionarmi con le persone. Diventano me. Inizio ritornare a quella bambina magica che curava le persone. Inizio lasciare lo spazio alle mie intuizioni. Ascoltandomi imparo ad ascoltare gli altri. Lasco lo spazio per” COME STO IN QUESTO MOMENTO”.
Mio primo colloquio. Decido con un gran coraggio di fare il mio primo colloquio davanti tutta la scuola. Vado proprio contro la paura. Un bel incontro. Secondo colloquio on-line, vengo scelta da Arianna. Tremo così tanto da non riuscire tenere telefono in mano ma mi centrò. Centratura per me diventa un passaggio magico. Mi permette di rallentare, focalizzarmi e svestirmi di ogni giudizio. Uso un strumento molto potente” la sedia calda”.
Cerco di essere concentrata sulla mia presenza E questo mi porta on compimento di un ottimo colloquio. Ricevo complimenti in privato. Arianna mi apprezza di quanto le fa piacere vedermi lavorare così. Piango per prossimi due giorni. Non riesco ancora a capacitarmi che ho svolto un lavoro così bene. Mi rendo anche conto che questo È un lavoro di ombra E quanto la luce ha reso visibile la parte oscura.
Inizio accomodarmi nella veste di counseling in training, facendo colloqui con le persone esterne. Momento di tirocinio. Arianna mi affida una signora con un deficit cognitivo, che arriva da un progetto per la popolazione. Panico totale….Un altro passo nella costruzione del mio autostima attraverso coraggio, motivazione ed azione.
La signora mi insegna l’arte del silenzio, lentezza ed osservazione. La parola che lei detesta e “la pazienza”,ma per me diventa una parola d’ordine per rendermi più attenta ai suoi bisogni, ma soprattutto alle mie necessità di rallentare. Il Rallentare, calma il mio modo frettoloso di voler risolvere subito. Mi fermo, Respiro ed osservo. Trovo una gioia immensa di lavorare con lei. Con un mondo rimarginato dalla società ,chiamando li diversi. Ma alla fine scopro che siamo tutti in ricerca della serenità che e nascosta nel cuore di ciascuno di noi. Mi confida che sono l’unica persona in grado di capirla e l’unica con quale riesce essere se stessa.
Mi sento molto appagata.
Tutto questo racconto mi serve per raccogliere i miei pezzi in una mappa. Mi porta ad osservare quanta corazza ho costruita per proteggermi. Per sopravvivere. Tutti i miei introietti e la rabbia con il mondo, iniziano a pesarmi troppo. Mi portò alla stanchezza animica.
Mi arriva la voglia di vivere e non più di sopravvivere. Cambia qualcosa. Spesso sogno dei grandissimi minerali preziosi e interpretò miei sogni come una grande opportunità.
ARRIVA PERDONO
A tutte quelle parti maschili che hanno dominato la mia personalità. A gli uomini che mi hanno fatto male E quelli che non hanno fatto niente. A tutte quelle parti femminili che non hanno avuto la forza per reagire vivendo nella dittatura maschile ,probabilmente diverse esistenze. Arriva perdono che serve a me. Un perdono che si incarna in un matrimonio interiore. Per non giudicare più nessuno delle due parti, ma per vivere in armonia con entrambi.
ARRIVA ACCETTAZIONE del passato, che rende tutto più chiaro e fluido. Da un senso alla mia esistenza.
ARRIVA L’AMORE. Che mi butta sulle ginocchia. Mi fa deporre le armi, buttando le davanti a me insieme alle maschere di ferro, per vederle meglio.
ARRIVA LA PACE… cos’è mai conosciuta prima. Mi piace questo stato di quiete. Mi fa sentire a casa e non più la straniera.
Scopro, che la mia paura di essere sola il mio forte desiderio. Desiderio di tornare in me. Mio processo di individualizzazione, permette alla mia ghianda di trasformarsi in una piccola quercia. Scopro che emozioni non sono solo due(paure e rabbia), ma sono sette. Inizio viverle tutte e ci sto dentro.
Insieme alle mie ragazze adolescenti, impariamo l’educazione emotiva che ci permette di vivere in un contesto familiare più sereno. Un po’ come sette colori di arcobaleno. Non si possono nascondere certi o evidenziare gli altri. Tutti sono importanti per creare questo fenomeno. In cambio loro mi insegnano l’arte del lasciare andare e la comprensione che ragazzi adolescenti, hanno le loro leggi da rispettare come quelli degli adulti.
Capisco anche che la vita non è sempre come la vogliamo,ma sicuramente e sempre dalla nostra parte. Nel bene e nel male. Tocca a noi essere alchimisti nella nostra vita e trasformare il piombo nell’oro, quindi l’esperienza della saggezza.
Comunque la mia storia non finisce qui. Ho un sacco di cose da fare ancora e ancora…. Migliaia di corsi e grandi scoperte nel mondo femminile…Ma soprattutto ho un grande sogno. Di aprire un studio di counseling ad Aosta e chiamarlo “TAMA” ti ascolto mi ascolto.
GRAZIE…..
A tutti che hanno reso questo passaggio della mia vita a una storia magica. Arianna per essere stata la mia guida del cuore. Grazie che hai creduto in me più di me stessa. Di aver visto la mia anima prima di me ,dandomi così la possibilità di accettarmi e amarmi per quello che sono.
Grazie alla mia famiglia per il vostro sostegno in questo progetto, per la vostra pazienza nei miei confronti e per il vostro amore che percepisco in ogni parte del mio corpo… ma soprattutto grazie di esserci. Senza la vostra presenza pochi cambiamenti avrebbero un senso.
Grazie a voi amici cari. Quelli vicini e quelli lontani. Quelli di vecchia data e quelli nuovi. Quelli con quali mi scontro e quelli con quali mi ubriaco. Quelli che mi prendono in giro E quelli che mi aiutano nei momenti di sconforto. Siete la mia famiglia.
Grazie a tutti qui presenti, per il vostro tempo prezioso dedicato a noi. Grazie alla vostra energia che arriva direttamente nel mio cuore. Grazie………….
COSA MI PORTO VIA? LA CENTRATURA 1minuto di centratura .