Istituto Artemisia

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Sostegno Istituto Artemisia

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Crescita personale Istituto Artemisia

CRESCITA PERSONALE

Operatore olistico Istituto Artemisia

PROFESSIONISTA OLISTICO

Armonia interiore

 

“Stai attento ai tuoi pensieri, perché diventeranno le tue parole.

Stai attento alle tue parole, perché diventeranno le tue azioni.

Stai attento alle tue azioni, perché diventeranno le tue abitudini.

Stai attento alle tue abitudini, perché diventeranno il tuo carattere.

Stai attento al tuo carattere, perché diventerà il tuo destino.”

            Il 29 settembre 2016 ho accompagnato la mia amica Angela, nella nuova sede dell’Istituto di Counseling Artemisia in Ivrea per assistere ad una lezione. L’ho accompagnata con la fiducia che da sempre mi sostiene sia verso di lei sia quando incontro nuove realtà. Alla fine della serata, dopo una lezione sulle Dinamiche relazionali, ho deciso di seguire il percorso.

Allora lavoravo come infermiera all’Ospedale di Ivrea, nel reparto di Psichiatria con il forte desiderio di cambiare quanto meno realtà lavorativa.

Ho visto la Scuola di Counseling come un’opportunità per un futuro ravvicinato, per una professione differente che mi permettesse di dare una nuova cornice alle mie conoscenze di tipo olistico (le Costellazioni famigliari, il Theta healing, l’equilibrio emozionale, Fast Reset®) e alle conoscenze di tipo professionale infermieristico nella relazione con le persone.

            I primi passi sono stati dentro di me: quello che ascoltavo diventava per me una bussola per guardare a me stessa in un nuovo modo, per riflettere sui miei comportamenti e stati d’animo, sulle emozioni che mi abitano, iniziando a guardare il dato di realtà e non rimuginare immaginando scenari di sensi di colpa o di invio di responsabilità ad altri per quello che capitava nella mia vita.

Riconoscere ed osservare che cosa si muove nelle relazioni con gli altri, quali maschere e quali emozioni ho messo in gioco nei miei atteggiamenti.

Ricominciare da me, diventando autrice della mia vita, ad agire con consapevolezza.

Che significa questo? Osservarmi nel quotidiano per sentire cosa muove nel mio corpo un avvenimento, un momento di paura, di rabbia, qualcosa che non mi fa star bene, respirare, Ascoltarmi, scegliere quando dire SI o NO, senza giudicarmi.

Guardare le cose belle che capitano e a ringraziare, prendermi cura di me stessa, per creare nuovi pensieri, nuove parole, nuove azioni, nuove abitudini per cambiare il mio destino.

La nostra mente, infatti, usa il principio di economia, che gli permette di risparmiare energia cioè non dover tutte le volte che si apprende qualcosa di nuovo, inventare soluzioni, ma mette in campo risposte preconfezionate, imparate nel tempo e per comodità le ripropone. Risposte che derivano sia dalla lunga storia dell’umanità che da quanto abbiamo imparato nelle nostre famiglie, nella società sin da bambini.

La mente ci fa stare nel passato, e ci ripropone quello che già conosce oppure ci porta ad un futuro non ancora esistente.

Osservarsi per ritornare al qui e ora, al momento presente per rientrare in noi stessi per ascoltare il nostro corpo e il nostro cuore, per cogliere le lezioni e le opportunità che la vita fornisce nel momento presente.

Osservarmi per riconoscere le parti di me che stridono, che confliggono che mi fanno faticare nel raggiungere obiettivi, per ritrovare gesti e parole nuovi per esprimere quello che sono, per “manifestarmi chiaramente a me stessa, non come il gigante dei miei sogni o il nano delle mie paure, ma come donna parte di un tutto con il mio contributo da offrire”.

Cercare in me l’origine di ciò che si manifesta all’esterno, non per cambiare l’esterno ma per cambiare il modo con il quale lo vivo e reagisco.

Tra uno stimolo e una risposta vi è uno spazio.

In quello spazio c’è il nostro potere di scegliere la nostra risposta.

Nella nostra risposta risiede la nostra crescita e la nostra libertà.

l’estrema libertà umana è quella di poter scegliere il proprio atteggiamento in qualunque circostanza” (Victor Frankl)

 

Questo è possibile solo nella consapevolezza, nel saper riconoscere le emozioni che ci abitano.

Le emozioni interessano tutti e sono la risposta psicofisiologica a eventi che accadono nell’ambiente esterno o nel nostro interno (anche una fantasia, il rimuginare, un progetto da realizzare muove emozione) e si esprimono con modificazioni corporee (accelerazione o decelerazione del battito cardiaco, dilatazione pupillare, tremori, sudorazione…) e comportamenti conseguenti (lotta, fuga o blocco). Inoltre le emozioni in termini evolutivi sono frutto del successo di un certo comportamento rispetto a eventi capaci di modificare il nostro equilibrio, quindi perché cambiare?

Pur essendo universalmente riconosciute nei vari linguaggi, ogni individuo le vive in modo soggettivo e la modalità di espressione dell’emozione deriva dal contesto famigliare educativo, culturale e sociale in cui vive.

Rabbia, paura, distacco, piacere, quiete, vergogna, attaccamento nascono tutte entro il primo anno di vita come risposta a un evento biologico. La generalizzazione successiva di questa modalità di risposta diventerà il modo tipico della persona di sentire e comportarsi.

Venite verso l’orlo del dirupo.

Potremmo precipitare.

Venite verso l’orlo del dirupo.

E’ troppo alto!

VENITE VERSO L’ORLO DEL DIRUPO

Ed essi vennero

E lui li sospinse

Ed essi volarono

(Christopher Logue)

Sembra strano dover cercare in noi stessi le cause per quanto ci accade, ma tutti facciamo parte dello stesso Universo che ci riflette e in cui ci riflettiamo. Tutti conteniamo la stessa luce, la stessa forza creatrice presente. La materia, le persone ci rispecchiano e noi rispecchiamo loro. Pezzi di universo, di Matrix divina, (come la chiama Gregg Braden) che si incontra per armonizzarsi.

Ancora Gregg Braden nel libro la Matrix Divina:  “Il mondo quotidiano ci fornisce una visione dei regni nascosti del nostro io più segreto. I nostri specchi personali ci mostrano le convinzioni più vere che abbiamo, i nostri amori, le nostre paure. Il mondo è uno specchio potente con cui non è sempre facile confrontarsi”.

L’incontro, lo specchiarsi con l’altro e nell’altro aiuta a ritrovare pezzi di noi stessi, pezzi di vita che il nostro inconscio, tiene nascosti perché la sofferenza ad incontrarli sarebbe troppa.

Nel silenzio, nell’ascolto attivo di se stessi e delle sensazioni corporee, nel non giudizio è possibile riguardare le nostre paure, le nostre sofferenze per riportarle in superficie e osservarle senza giudizio.

Carl Gustav Jung diceva: “Rendi conscio l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.”

 

Un giorno la paura bussò alla porta.

Il coraggio andò ad aprire

E non trovò nessuno (Martin Luther King)

Diventare Counselor di se stessi è già un bell’obiettivo, ma diventarlo per sostenere altri in momenti di difficoltà transitoria assume un significato enorme: non è il semplice desiderio di essere di aiuto ad altri per indicare strategie di comportamenti, vie da percorre, dare risposte preconfezionate, consigli…”Io farei…”, “Io proverei…” ma è il sostenere la persona in una cornice di ascolto attivo, di silenzio, di non giudizio, di empatia, a ritrovare le proprie risorse e le proprie soluzioni creative nella sua vita.

A sostenere questo obiettivo hanno contribuito le lezioni dell’Istituto Artemisia a Torino, nell’incontro con altri colleghi studenti: ho visto la semplicità, la voglia di raccontarsi e condividere i propri pezzi di vita. Nei colloqui tra di noi ho appreso molto: il lavoro delle domande, il comprendere le risorse della persona, accompagnare con dolcezza la persona nelle sue stanze interiori, respirare, ascoltare, osservare, guardare il corpo dell’altro muoversi, spostarsi nel parlare, ascoltare il nostro corpo, il nostro cuore in questa attenzione continua verso l’altro.

Ogni colloquio è unico come sono uniche le persone che scelgono di mettersi in gioco, come ognuno è unico, diverso da tutti ma uguale a ciascuno, perché tutti conteniamo la stessa luce, la stessa forza, la stessa gioia presente nell’Universo.

In questa linea ho frequentato per tirocinio il gruppo di auto mutuo aiuto “Autostima e benessere”, presso l’Associazione Donne contro la Discriminazione, Casa delle Donne”, in Ivrea, “gruppo di ascolto e confronto tra donne pronte a prendere maggior coscienza di sé, ad accrescere la propria autostima a trovare risorse per affrontare e superare momenti di difficoltà”.

E’ stato subito interessante vedere il desiderio di raccontarsi, di ascoltarsi delle donne del gruppo, in uno scambio sempre rispettoso di esperienze, opinioni. Non c’è giudizio, c’è molta fiducia, e ci si trova dolcemente coinvolti da subito, anche se non si conoscono le situazioni reali delle persone. Anche qui indicazioni e consigli riguardano cose pratiche, soprattutto quali possibilità danno le Leggi dello stato, ma ognuna segue il suo ritmo, la sua disponibilità a comprendere e a comprendersi.

Il periodo di confinamento da marzo scorso ha permesso attraverso zoom un contatto molto stretto nella scuola: le lezioni, i colloqui in triade anche se fatti tramite Web non hanno fatto perdere il contatto tra di noi, anzi si sono allargate le conoscenze in un clima sempre denso di emotività e scoperta.

Termino il percorso di Counselor in una situazione ben differente dall’inizio: ora sono in pensione, con molto tempo e spazio per me da dedicare a me stessa e agli altri, spazio per passeggiare ed entrare in contatto con la natura che circonda la città in cui vivo, natura che da sempre mi ristora, mi rilassa e mi fa sentire tutt’uno con il tutto, mi fa sentire piccola, quando guardo la maestosità di alberi, monti e grande allo stesso tempo: ne faccio parte e in essa vivrò per l’eternità.

Ancora molto ci sarebbe da raccontare, ma preferisco concludere ricordando l’esperienza di teatro fatta lo scorso 2019 con colleghi Counselor che si sono già diplomati, dal titolo “Harpo”, in cui ciascuno raccontava un’emozione secondo il proprio sentire. Io impersonavo la Quiete:

TRAFFICO….SUONI DI CLACSON….MOTORI ACCESI…

TEMPORALE….URLA….BAMBINI….

TELEFONI CHE SQUILLANO

ORA FACCIO QUESTO, ORA FACCIO QUEST’ALTRA COSA…..

BLA BLA BLA BLA BLA……..

L’occhio sposta lo sguardo……vedo l’azzurro del cielo

L’orecchio si ritrae…..oh, fantastico un albero che cinguetta!!!

Fermo lo scorrere del tempo, rientro in me

ASCOLTO…..

Guardo……cerco …..ascolto

Il cuore che batte cerca di seguire il ritmo che da la mente nel caos del giorno

ASCOLTO……il passo si distende

ASCOLTO….IL CUORE RALLENTA, LO STO AD ASCOLTARE

FANTASTICO

NEL CAOS TROVO CALMA,

NEL CAOS TROVO PACE

NEL  CAOS TROVO QUIETE

                        INSPIRANDO, MI CALMO

                        ESPIRANDO, SORRIDO

                        IL MIO CORPO E LA MIA MENTE SONO CALMI.

                        SORRIDO

                        DIMORANDO NELL’ATTIMO PRESENTE

                        SO CHE E’ UN MOMENTO PREZIOSO (Thich Nhat Hanh)

L’OCCHIO SI SPOSTA,

IL PROFILO IMPONENTE DI UNA MONTAGNA ALL’ORIZZONTE,

IL SORRISO DI UN BIMBO CHE GUARDA LA MAMMA

PAROLE DOLCI DETTE CON AMORE…..IL DOLCE FAR NULLA,

IL PARLARE PER STARE INSIEME.

CAMMINARE NEL BOSCO….IL SILENZIO DELLA NOTTE

GIOCARE, RIDERE, SOSTARE, GUSTARE QUELLO CHE CI PIACE

ASCOLTO….

TUTTO SI FERMA, TUTTO TACE E TUTTO CONTINUA IL SUO MOVIMENTO

LA QUIETE SI FA SPAZIO NEGLI OCCHI

LA QUIETE SI FA SPAZIO NEL CORPO

LA QUIETE SI FA SPAZIO NEL CUORE.

Ringrazio tutti senza distinzioni, perché ciascuno è parte integrante di me.

Grazie, grazie, grazie