Istituto Artemisia

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PROFESSIONISTA OLISTICO

Tesi di diploma Artemisia – di S.F.
Tutto è cominciato il 10 marzo 2014: laboratorio condotto da Arianna Garrone….

Un laboratorio? che cos’è? chi è Arianna? dove mi porterà il cammino che sto iniziando a percorrere?

Già! La scuola di counseling! ho 39 anni, sono impiegata in un’azienda ormai allo sbando, nel bel mezzo di un concordato preventivo. Il mio lavoro non mi stimola più; tutte le energie, il tempo, la passione che vi ho dedicato sono andati ormai persi da tempo. Vado a lavoro ogni mattina sapendo che la giornata sarà uguale a quella di ieri e che domani sarà uguale ad oggi e così via… Le stesse azioni, le stesse persone, gli stessi discorsi triti e ritriti…..forse è giunto per me il momento di dare una svolta alla mia vita, di indirizzare le mie vele verso nuovi orizzonti!

Allora che fare?! Da dove partire?…ho voglia di qualcosa di nuovo, di diverso, che mi appassioni….ma cosa?
Franco, il mio compagno, mi parla spesso di questa Arianna, una donna, mi dice, molto in gamba, capace di accogliere ed ascoltare. Una donna capace di sostenere le persone nei momenti difficili, nei momenti di cambiamento…

Ok, mi dico. Mi fido del suo parere, se lo dice lui sarà davvero così! Un bel giorno, sempre da lui, sento per la prima volta parlare della “scuola di counseling”: il counseling….che cos’è? Una professione a me del tutto ignota…

“Perché non chiami Arianna e ti fai una chiacchierata con lei? Così ti chiarisci le idee”, mi suggerisce Franco, e da questa telefonata ha avuto inizio la mia avventura in Artemisia…

La voglia di novità e cambiamento erano forti, volevo davvero fare un qualcosa che mi appagasse, che mi facesse stare bene, che mi appassionasse e volevo fortemente fare qualcosa PER ME.

Non solo era forte il desiderio di qualcosa di nuovo, ma anche il desiderio di stabilità, la MIA PERSONALE stabilità.
La situazione lavorativa cominciava a vacillare e non volevo di certo trovarmi, di punto in bianco, senza lavoro e senza alternative, ma non c’era solo in ballo il lavoro, c’era molto di più, di molto più importante, c’era la mia stabilità interna.

Avevo lavorato su di me per anni, faticosamente, andando alla ricerca delle risposte che tanto agognavo, dei miei mille perché, andando a smascherare tutti quei meccanismi che tanto mi facevano soffrire. Ora però colei che era stata per tanti anni il mio punto fermo, su cui poter sempre contare, non c’era più. Ero sola e potevo contare solo sulle mie risorse.

Conoscevo i fantasmi del passato, riconoscevo le trappole che da sola mi tendevo, riconoscevo i segnali d’allarme per evitare di finirci dentro per l’ennesima volta, ma qualcosa in me non era saldo.
La paura di vacillare, di fare quel passo indietro che tanto mi sarebbe costato, dover di nuovo, per l’ennesima volta, ripercorrere quella strada. No, basta! Era tempo per me di percorrere strade nuove, e guardare avanti…

A scuola avrei trovato quel radicamento e quella solidità di cui tanto sentivo il bisogno? Se Arianna era entrata nella mia vita non era certamente un caso per cui, mi sono detta: “fidati del tuo intuito e inizia a camminare!”

A scuola, in questi anni, ho incontrato tante persone; corsisti e docenti, compagni che hanno interrotto il loro percorso, altri che l’hanno appena iniziato. C’è un continuo movimento, un costante cambiamento e questo, ho scoperto, mi piace. Che scoperta! Io che ho sempre amato tanto la programmazione, la pianificazione, il senso di certezza che tutto questo mi dava! ho iniziato, un po’ alla volta, a far saltare i miei schemi, ad imparare che il cambiamento e le novità non destabilizzano ma, anzi! sono arricchenti, perché offrono nuove possibilità, aprono nuovi orizzonti.

Sono passata dall’essere una persona che, se avesse potuto, avrebbe organizzato settimane intere nel minimo dettaglio, ad alzarsi la mattina e non sapere cos’avrebbe fatto nella giornata. E tutto ciò ha portato a cosa??? Alla libertà! Già! ho scoperto che se non mi pianifico la vita al dettaglio sono più libera, e sono anche leggera. Non ci sono solo io, ci sono anche gli altri! Certo! Questo l’ho sempre saputo, saputo di testa, ma ora lo so anche di pancia. Non dipende tutto da me, non sono mie tutte le responsabilità e soprattutto non posso controllare tutto.

Decido per ciò che mi compete, decido ciò che voglio, decido per me stessa, tutto il resto….lo lascio agli altri!!!! e io…mi godo la mia libertà!

Man mano che proseguivo nel mio percorso a scuola ho imparato a vivere sempre meglio con me stessa, a sentirmi sempre più completa, ad unire tra loro tutte quelle parti di me che avevo man mano scoperto e che, come in un puzzle, iniziavano a combaciare tra loro. Finalmente mi stavo avvicinando alla mia interezza, alla mia armonia, alla mia completezza.

Stavo meglio anche con gli altri! A scuola ho infatti appreso un fondamento della mia vita: Sospendere il giudizio! Quali magie riesce a fare!
Ho appreso strumenti irrinunciabili, che mi aiutano a vedere chiaro, a vedere VERAMENTE.

Riconoscere quando io stessa, o chi ho di fronte, cade nella pretesa, nell’accusa o nella lamentela. Accogliere altri punti di vista, altri modi di interpretare i fatti, mettersi nei panni altrui….tutto ciò quanto mi sta facendo vivere meglio! Quanta leggerezza mi sta donando!

Non mi faccio più agganciare dai giudizi altrui, non mi faccio più coinvolgere in sterili discussioni d’ufficio che non portano mai a nulla, ho imparato a dire NO, quando per me è la cosa giusta, accolgo le opinioni più disparate su di uno stesso argomento perché so che gli altri hanno una “mappa mentale” diversa dalla mia e mi va benissimo così.

Ultimamente i miei colleghi di lavoro mi dicono che vedo il mondo con gli “occhiali rosa” e quando lo fanno, dentro di me, sorrido!
I miei occhiali non sono rosa, accolgo semplicemente ciò che è diverso da me, dai miei pensieri, dalle mie convinzioni, consapevole di ciò che IO sono.

Non disperdo le mie energie ma le canalizzo in ciò che per me conta davvero, e mi fa stare veramente bene!

Ho imparato man mano a fidarmi del mio intuito; a scuola, durante le lezioni, avevo notato che tutte le volte che una mia compagna di classe, QUELLA compagna ben precisa, parlava, la mia mente correva altrove, completamente distratta e non ascoltavo, mai! le parole di quella ragazza. Come mai? Cosa succedeva quando QUELLA ragazza parlava? Magari diceva cose interessanti ma io non le sentivo, neppure una. Sentivo forte il bisogno di fare chiarezza, e così ho deciso di condividere questa cosa con lei e la sua risposta è stata, per me, davvero sorprendente: “Hai ragione – mi aveva detto – io non mi porto mai veramente, tendo a stare nell’ombra. Forse è proprio questo che hai sentito di me!”

Wow! Che rivelazione! Razionalmente non capivo, ma il mio intuito aveva colto nel segno. Da quel momento sono successe due cose; da un lato ora dò più retta al mio istinto, dall’altro ho scoperto una splendida persona con cui è nata una gran bella amicizia.

In realtà non mi ero resa conto di quanto avessi lavorato su di me in questi tre anni, fino a quando non ho iniziato a scrivere questa tesina. Proprio qualche giorno fa una mia amica mi ha detto: “Sei diventata più morbida! Ora ridi e scherzi con tutti!” Forse la mia conquistata serenità interna mi ha fatto lasciare un po’ i freni? mi ha reso più spontanea, più libera nel fare e nel dire?….direi proprio di sì e ne vado molto fiera!

Dopo anni di lavoro mi sento finalmente salda, con le radici ben piantate a terra. Conosco i miei valori e i miei successi, riconosco i miei insuccessi e accetto i miei limiti, serenamente.

So chi sono e dove voglio andare: osservo i miei colleghi trascinarsi al lavoro ogni giorno, sì! trascinarsi, passando la giornata tra una riunione e l’altra, tra una chiacchiera e l’altra, con quello sguardo pieno di rassegnazione e paura per il futuro, in attesa che qualcosa accada, che qualcuno decida per loro.

Io no, è la mia vita e solo io ne sono padrona. Non so dove questa strada mi porterà, so soltanto che è una strada tutta nuova, una strada che mi appassiona percorrere, che mi fa stare bene, una strada che si stende di fronte a me e di cui non vedo la fine.

Se penso alla mia vita oggi mi sento molto fortunata perché ho la vita che ho scelto e che voglio e soprattutto perché sono diventata la persona che volevo essere.

 

Febbraio 2017