Istituto Artemisia

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CRESCITA PERSONALE

Operatore olistico Istituto Artemisia

PROFESSIONISTA OLISTICO

Tesi di Diploma Artemisia – di G.L.

Primo giorno di scuola, entro nella classe di Borgone, siamo in 7 e io e Susanna siamo le neo scritte. Sono curiosa, non so cosa aspettarmi, la motivazione che mi ha spinto ad iscrivermi è puramente professionale…in realtà qualcosa mi dice che non è solo questo!

Rileggo questi primi appunti presi durante il primo giorno in questa scuola, in quella che pensavo avrebbe dovuto prepararmi a diventare una coach già…quando Arianna mi presentò il suo corso io credetti veramente che sarebbe stata la base per una crescita professionale, l’istinto di questa piccola donna, la sua profondità e la sua professionalità le avevano permesso di comprendere quello che io avrei capito solo in seguito.

Non avevo bisogno di diventare coach, non in quel momento almeno, avevo bisogno di proseguire un percorso di crescita personale iniziato già nell’89.
Non era la prima volta, infatti, che affrontavo le mie paure e le mie ombre…

A quell’epoca inizia un corso di formazione dinamica, 4 giorni intensi in cui cominciai a pormi domande sull’esistenza, sull’amore, sul perdono, sulla fede, quante domande affollavano la mia mente, quante risposte mi arrivarono quante convinzioni caddero.

Un’esperienza che condivisi con mio marito e che subito sembrò unirci maggiormente, un’esperienza che ci aveva permesso di aprire le porte della conoscenza, facemmo 2 figli Valerio e Veronica, pensai di aver raggiunto la mia realizzazione, ma le incomprensioni e l’insoddisfazione erano dietro l’angolo, giunge così la separazione e contestualmente la morte di mia mamma…inizia così il mio periodo più buio…

Avevo richiuso quella porta e per molto tempo, quel poco che avevo imparato ma non metabolizzato, lasciò lo spazio ai sensi di colpa, rancori, rabbia…sentimenti che hanno poi condizionato la mia vita di donna e di mamma.
Sensi di colpa nei confronti dei miei figli, rancori nei confronti di chi tanto mi aveva ferito, rabbia per chi non aveva lottato con me affinchè questo non avvenisse.

Questa è la Grazia che inizia questo percorso in Artemisia, una mamma che pretende di essere perfetta una donna che non si concede più l’amore, una donna che non perdona e non si perdona. In questi 3 anni è come se io avessi ricomposto un puzzle…ogni lezione un pezzetto, a volte piccolo, tanto da apparire insignificante, a volte grande, portatore di grandi emozioni.

Ogni lezione un pezzo delle mie compagne diventa mio e viceversa, uno scambio continuo che ci arricchisce, come il residenziale di Susa.
Un’esperienza che non potrò dimenticare, fatta di lacrime e risate di condivisione di crescita, un’esperienza che mi ha permesso di sentire come siamo tutti legati da un filo invisibile, in quel convento abbiamo condiviso timori, paure, ombre.

Già, quanta roba nei nostri sacchi! Un sacco che continuo a portarmi sulle spalle, un sacco che oggi mi appare più leggero non perché si sia svuotato ma perché quello che c’è dentro l’ho accettato come parte di me.
Nonostante tutto questo, pensavo di aver imparato poco, ancora una volta a rincorrere la perfezione, ancora una volta giudicante verso me stessa, non abbastanza preparata, non abbastanza brava, sempre rancorosa, ancora arrabbiata.

Avevo l’impressione di essere un groviglio di fili che non voleva saperne di sciogliersi.

Poi un giorno, la vita mi mette di fronte ad una prima prova, incontro una persona del passato che mi aveva fatto molto male e a cui io avevo permesso di farmene, e finalmente la vedo per quello che è…una persona che ha fatto il meglio di ciò che poteva fare con gli strumenti che aveva con il suo grado di evoluzione e finalmente lo “sento” dentro di me…io al suo posto, nelle sue stesse condizioni avrei fatto nello stesso modo, ecco quel filo invisibile che ci unisce tutti…e poi un gesto, una mano sulla sua spalla, una carezza per l’anima…questo è il perdono per me, un dono che mi rende libera di amare anche chi per condizionamenti e convinzioni non potrebbe essere amato o accettato…compresa me stessa!

Il vero conflitto nasce dalla mancata accettazione, combattere contro la realtà mi ha impedito di andare avanti accettandola finalmente ricomincio a vivere!
Una grande lezione per me, un filo di quel groviglio si scioglie.

Ottobre, un’altra morte mi colpisce, mio papà, un grande dolore e una grande eredità.
L’amore per la vita, un amore che comprendo appieno proprio con la sua morte.
L’amore per la vita nonostante la sofferenza e la malattia, la voglia di godere di tutto ciò che la vita ci offre, i nostri figli i nostri affetti la possibilità di correre di vedere di toccare, abbracciare, baciare, la gratitudine allenta la rabbia e il rancore…
Un’altra grande lezione, un altro filo di quel groviglio si scioglie…

Lentamente sento sciogliere altri fili, non mi giudico più una cattiva mamma e proprio ai miei figli vorrei trasmettere la meraviglia di conoscersi, perché conoscersi significa avere il coraggio di andare oltre i limiti che ci sono stati imposti e che ci imponiamo.
Ho imparato che non c’è mai un solo punto di vista e che come dice un famoso scrittore “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi”.

Molto ho ancora da imparare, molte le difficoltà da affrontare, le domande a cui dare risposte e molte saranno ancora le cadute ma ho la consapevolezza che saprò rialzarmi ogni volta più forte.

Ringrazio Arianna per aver creduto in me anche quando non ci credevo io.
Ringrazio Monia, Sandra, Federica, Franca, Silvia, Evio, Luisa, Sergio, Stefania, Francesca, Paola, Susanna perché ognuno di loro è stato per me fonte di grande ricchezza.

Mi piace chiudere con una citazione che non è mia ma che dedico a tutti noi

Chiediamo a noi stessi…”Chi siamo noi per essere brillanti, straordinari, talentuosi???” in realtà “Chi siamo noi per non esserlo???”

G.L.