IL GIORNO IN CUI…
Il giorno in cui.. percorso di consapevolezza.
La parola accudimento per me aveva un significato estremo: esserci sempre e per chiunque.
Come un Caterpillar arrivavo io, bastava che sentissi l’odore del “bisogno” della “difficoltà “dell’altro che subito mi materializzavo e cercavo di risolvere..
Passavo tempo ad ascoltare le persone che si confidavano con me, elargendo consigli..Ero gratificata perché dicevano “ meno male che ci sei tu”, “ come avrei fatto senza di te” …il mio Ego era molto soddisfatto e nutrito , ma io sentivo che stavo esaurendo le mie scorte… se fossi stata meno disponibile e presente con le persone ? Mi avrebbero abbandonata e non sarei stata più importante ai loro occhi, avrei perso potere ..
Sarei rimasta in balia di me stessa.
Cos’è che mi portava ad essere così?
Era vero? Era davvero così?
Mi sono girata indietro ancora una volta per vedere nel mio “ zainetto della Vita” cosa c’era.
Arrivavo da un vissuto complicato con mia Madre, da una separazione a cui seguì un divorzio a cui seguirono problemi economici immensi ..a cui seguì una fase bulimia, peso fisico importante, non accettazione di me stessa, con chi avrei potuto relazionarmi? …non avevo scampo..Solo buio…
La sincronicità degli eventi mi portò ad incontrare, come li definii io successivamente, dei Maestri di Vita.
In primis lo studio e l’esperienza della Kabbalah portò Luce sul mio Ego che finalmente potevo vedere sproporzionato ed immenso e mi sembrava di aver capito come tenerlo a bada. (capii piu’ avanti che lo avevo solo nascosto) e mi sembrava di vivere decisamente meglio applicando nella quotidianità gli insegnamenti che avevo appreso, ed in effetti qualcosa cambiò..
Un giorno,consegnammo lo Zohar alla fondazioni Fabretti (ed è li che incontrai per la prima volta Arianna Garrone di cui parlerò più avanti).
Ma non era ancora abbastanza.
Successivamente decisi che, essendo io Madre, dovevo far pace interiore con la mia di madre.
Una nuova epoca di svolta era alle porte ma ancora non lo sapevo.
Incontrai le costellazioni famigliari per caso, ma si sa che il caso non esiste, e con la Costellatrice feci un lavoro importante sull’ argomento “Madre” che approfondii e misi in pratica concretamente concedendomi il ruolo di figlia, con l’amore profondo di comprensione per il Suo di vissuto.. riconoscendo che aveva fatto quello che sapeva fare, e tutto ciò accadde prima che lei oltrepassasse il confine di questa Vita terrena, lasciando in me un equilibrio interiore che ritrovai con i miei di figli.
Qualche tassello stava andando a posto…ma ancora non bastava.
Quello che seguì fu un domandarmi cosa ne volessi fare di ciò che avevo appreso, come avrei orientato le mie vele..
Il lavoro e la quotidianità mi portavano a relazionarmi sempre con le persone, mi veniva facile..continuavo ad ascoltarle ma in modalità diversa.
Presi ad osservare il mio comportamento relazionale come se fossi una terza persona.
Trovato!!!! Avevo trovato ciò che rendeva distonico tutto, si chiamava MANIPOLAZIONE.
Si, dovetti fare i conti con questa parolona.
La gratificazione delle mie relazioni era tanta, il cuore c’era ma… mi accorsi che non stavo facendo il loro bene!
Creavo dipendenza..non li rendevo autonomi nelle scelte, e non rendevo nemmeno me autonoma e libera.
Che cosa potevo fare? Avevo frequentato tantissimi corsi per la mia formazione professionale e di crescita, pensando che ormai non ci fosse più nulla su cui dover lavorare per la mia persona se non quello di trovare strumenti per aiutare le persone a guardarsi dentro senza chiedere il mio di consiglio..
Questo desiderio era sempre più incalzante!!
Finchè un giorno..lessi un cartellone pubblicitario che invitava alla presentazione di una scuola di Counseling Gestaltico, che attirò subito la mia attenzione ( ..che dire…se non è sincronicità questa..)
Presi subito nota del telefono e chiamai.
Andai alla presentazione ma dentro di me non scattò nulla..decisi che avrei cercato altre scuole.
Come d’incanto mi venne in mente un nome: Arianna Garrone.
Ricordavo di avere incontrato questa donna anni prima alla Fondazione Fabretti e mi sembrava avesse parlato di una scuola di Counseling..
Iniziai le ricerche: ISTITUTO ARTEMISIA (già il nome mi piaceva tantissimo).
Telefonai: si ricordava di me, chiesi informazioni concrete sulla scuola e mi iscrissi subito..al telefono!!!!
Iniziava la mia avventura..alla mia età iniziare un triennio…va beh, mi dicevo che tanto sarebbe stata una formalità, giusto da avere una ufficialità …cos’altro c’era da scoprire dentro di me, con tutto ciò che avevo già fatto????
Frequentai con entusiasmo chiassoso che piano piano si trasformò in silenzio sia esterno che interno..che si rivelò essere il primo Assioma della comunicazione .
Sentii parlare di STRUTTURA INFANTILE:
Pretese: tante!!
Lamentele: tante!!
Accuse: tante!!
Questa consapevolezza iniziò a dare una svolta radicale al mio vivere.
Pretesa: verso me stessa ed era la prima volta che me ne rendevo conto.
Pretesa di essere perfetta, di essere migliore..
Pretesa che gli altri avessero un atteggiamento diverso ..facessero cose diverse…
Pretesa che le cose andassero come volevo io…
Pretese..pretese..pretese.
Entrai in conflitto con la mia Ombra ( Jung) e lottai con il mio Ego.
Al contempo, un’altra parola emergeva: RISORSA
Ne avevo?
Durante i colloqui, Arianna mi chiedeva quali risorse mi riconoscevo…Io??? Ne avevo???? La Bassa Autostima del tempo mi impediva di vederle.
Arianna sempre vigile, come una buona Madre, che osserva e al momento opportuno ti porge una mano per rialzarti ma che poi lascia, affinchè si possa camminare da soli, con delicatezza estrema mi ha portata a riconoscere e vedere , da sola, ciò che avevo dentro come risorsa e ad utilizzarle nei colloqui (e non solo)
Alla mia età avevo ancora molto da fare!
Lacrime, tante lacrime..
Tante Emozioni spassavano dentro di me.
In questi tre anni sono stata nella Stanza del Controllo , dove a volte mi capita di tornare, ma non mi fermo più così tanto.
Ho compreso, quali siano i miei CONFINI, sia interni che esterni. Ho preso con me l’AUTOSTIMA , quella sana, che mi ha concesso di Vedermi, tenendo a bada il mio Ego.. (ma so che quest’ultimo sarà sempre un mio compagno di viaggio, a cui chiederò di intervenire quando serve, in maniera funzionale).
Ho preso con me l’ACCOGLIENZA E L’EMPATIA e la GENEROSITA’, doti innate , che ora osservo e riconosco, usandole con i confini , per non farmi male , non farmi fare del male e non facendone agli altri.
Grata a me stessa per essermi concessa questo cammino e per essermi finalmente Vista!
Grata ai miei genitori, che senza di loro e del loro cammino, non avrei potuto essere la donna che sono oggi.
Grata ai miei Figli che mi hanno fatta crescere. Grata ai Maestri Terreni e no. Grata ai miei compagni di Vita e di Formazioni. Grata alle esperienze dei Residenziali. Grata ai miei colleghi di corso e alle loro condivisioni. Grata a tutti i docenti, preparati ed arricchenti. Grata a te Arianna, all’Istituto Artemisia, ai tuoi sguardi, alla tua modalità relazionale, di ascolto , di presenza e disponibilità unica e al tuo grande Cuore e alla tua Assertività che usi all’occorrenza, alle condivisioni della tua Vita. Grata dal mio profondo per questo cammino che mi ha fatto scoprire parti di me nascoste e migliorato altre.
Riconoscente alla Vita.