Quando a ottobre Arianna mi ha proposto di iscrivermi e partecipare a un corso di coaching l’ho guardata in modo interrogativo!… Coaching? Sapevo a mala pena cosa volesse dire e poi…tradizionalista come sono, conservatore, polemico per partito preso, poche idee….ma confuse, hodetto “che ci faccio io con il coaching!?”
Poi però ho riflettuto: (e qui, la mia prima stoccata di pensiero laterale!) e se fosse un’opportunità? Sai che c’è…io mi iscrivo!
E così mi preparo per il mio viaggio nel coaching portandomi una valigia di curiosità e perplessità.
Ma già alla fine della prima lezione la perplessità mi aveva abbandonato e nelle lezioni successive la curiosità lasciava il posto all’interesse e poi alla passione.
Le lezioni appunto, sono intense, anche impegnative, e questo mi soddisfa e poi lo scopo, cercare di tirare fuori alle persone il meglio che in loro mi piace molto.
I docenti ci passano un sacco di nozioni e materiale di studio, non so se riuscirò a ricordare tutto data l’età testa e memoria non mi accompagnano più come una volta! Di sicuro non dimenticherò la passione, la professionalità e la capacità di mantenerci vivo l’interesse dimostrata loro nell’insegnamento, nessuno escluso.
Incomincio a masticarne un po’, obbiettivi SMART, piano d’azione, verbale, paraverbale, feedback, pensiero laterale; mi sto quasi gasando ho voglia di mettermi alla prova, di fare esperienza, di giocare un po’!
Inizio a cercare di cogliere situazioni di coaching un po’ dappertutto, guardando la televisione, un film o per la strada; sì, ma adesso….mi ci vuole un cliente! Ed ecco! Lorenzo 4 anni, il figlio di mia figlia, forse con lui posso farcela, non corro il rischio di una figuraccia!….forse!
“Ehi Bisteccone” come lo chiamo affettuosamente io “vieni dal nonno”! Ci sediamo sul suo lettino uno di fronte all’altro circondati da pupazzi di peluches…. Accoglienza e prossemica perfetti.
Gli dico “Io sono ok tu sei ok” lui pensa ad un nuovo slang del nonno e mi batte un cinque!
“Che programmi mi porti oggi?”
“Voglio sparare le bombette!!” (quei micro petardini per bimbi)
Obbiettivo SMART penso io! In analizzo le caratteristiche fondamentali dell’obbiettivo con le lettere dell’acronimo, ci sono tutte! Perfetto!
“Ok facciamo un piano d’azione” gli dico” adesso ti faccio delle domande e tu mi rispondi”:
“quali sono i passi da fare per raggiungere il tuo obbiettivo? Ci sono delle alternative possibili?
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di queste alternative? Che tempi ti sei dato per raggiungere il tuo obbiettivo?”
… mi guarda spaventato! “Ma io volevo solo sparare le bombette!”
“Ok ok lasciamo stare… rispondimi solo a questa domanda: da 1 a 10 quanto è importante per te sparare ‘ste bombette?”
Non mi risponde, ma il non verbale è inequivocabile! Se avesse messo le dita in una presa sarebbe meno elettrizzato!
“Vorrei già avere le bombette in tasca, ma cavolo…mi devo esercitare”
“Senti” gli dico adesso “ Vediamo quali ostacoli incontriamo in questo programma:
1 la mamma… va in ansia
2 la nonna….”non hai niente di meglio da insegnare a tuo nipote?”
3 la pioggia battente che ci costringe a spararle in casa, di conseguenza possibile disturbo dei vicini, la gatta ha paura
Vediamo adesso gli alleati “Dimmi! Chi ti può aiutare in questo piano?”….”Il nonno!”
“Bene, e quanto tempo ti dai per raggiungere l’obiettivo?”
…mi guarda di nuovo spaventato, e prima che possa dire una parola… “Mettiti il giubbotto che andiamo a comprarle!”
…e non ho neanche usato la ruota della vita!…
Beh, avrete capito che ho voluto giocare un po’, ma intanto, lezione dopo lezione, siamo arrivati alla fine del corso.
…Non so se riuscirò o se avrò occasione di fare il Coach, ma come ha detto qualcuno: Non è la meta l’importante, è il viaggio!
É il viaggio che ci rende felici!
E questo viaggio insieme a tutti Voi è stato bellissimo!… GRAZIE.