Poesia FINALMENTE  NUDA

FINALMENTE NUDA di CAROLA

Quanta fretta ho sempre avuto.

Nel dolore decido di stare.

Mi fermo.

Respiro.

Sto.

Sto nell’emozione.

Ancora.

Di più.

Ascolto i messaggi (psico-fisici) delle mie emozioni:

la tensione muscolare,

l’irrigidimento delle spalle,

la troppa focalizzazione,

il respiro corto,

la mancanza di concentrazione,

l’esigenza di raccontarmi per ore,

l’esigenza di non dire niente a nessuno…

Resto.

Resto ancora.

Sto finché non ho più voglia di guardare,  accusare, comprendere, compatire… l’altro da me perché non c’è più.

Mi trovo a tu per tu col mio disagio senza censure.

Sono io e la mia debolezza e non ho più voglia né bisogno di dichiararmi

troppo sensibile

troppo fiduciosa

troppo buona

troppo….. qualcosa

quelle sono boe di salvataggio.

Mi stacco dalla boa e sto nel disagio

guardo la mia paura negli occhi e riesco a darle un nome perché dietro ci sono io.

Non sono più profonda,

ironica,

generosa,

intellettualizzante……

finalmente sono nuda di fronte a me stessa.