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“Ma il guaio è che voi, caro mio, non saprete mai come si traduca in me quello che voi mi dite. Non avete parlato turco, no. Abbiamo usato, io e voi, la stessa lingua, le stesse parole. Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io, nell’accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d’intenderci; non ci siamo intesi affatto.”
Luigi Pirandello (1867-1936), Uno, nessuno e centomila, 1926

La comunicazione umana è un viaggio complesso attraverso il mare delle parole e dei significati. Luigi Pirandello, con la sua acuta intuizione, ci ha lasciato un insegnamento sempre attuale e straordinario sull’essenza della comunicazione nel suo capolavoro “Uno, nessuno e centomila”.
Egli afferma che tra il detto e il percepito esiste una differenza sostanziale, un abisso che spesso rimane inesplorato.
Pirandello ci invita a riflettere sul fatto che le parole sono come contenitori vuoti che ognuno di noi riempie con il proprio significato personale. Quando comunichiamo, crediamo di condividere lo stesso linguaggio, le stesse parole, ma in realtà, ogni individuo interpreta il messaggio ricevuto attraverso il filtro delle proprie esperienze, emozioni e conoscenze. Questo processo di interpretazione personale può portare a malintesi e incomprensioni, nonostante l’apparente accordo sulle parole utilizzate.

Il Counseling, ma in generale ogni professione d’aiuto volta a facilitare la comunicazione e la comprensione reciproca, può trarre insegnamento da Pirandello. I Counselor, i professionisti olistici devono essere consapevoli che ogni cliente arriva con un proprio “dizionario” interiore, una propria mappa mentale, un insieme unico di significati attribuiti alle parole. È fondamentale ascoltare attivamente il cliente cercando di comprendere il suo mondo interiore , piuttosto che assumere che le parole abbiano lo stesso significato per entrambi.
Inoltre, il Counselor come il Professionista Olistico possono aiutare il cliente a esplorare e chiarire i propri significati, facilitando così una comunicazione più autentica e profonda sia con sé stesso che con gli altri. Questo processo può portare a una maggiore consapevolezza, riducendo il rischio di fraintendimenti e rafforzando i legami umani.
L’insegnamento di Pirandello sulla comunicazione umana è un promemoria potente per tutti, e in particolare per chi opera nel campo delle relazioni d’aiuto. Ci ricorda che la comprensione reciproca richiede uno sforzo consapevole di andare oltre le parole, di connettersi con l’essenza umana che si nasconde dietro di esse. Solo così possiamo sperare di colmare il divario tra il detto e il percepito, e di costruire ponti di comprensione in un mondo di infinite sfumature di significato.

Si possono utilizzare diversi strumenti per facilitare la comprensione reciproca e assicurarsi che il significato delle parole venga interpretato correttamente.
Ecco alcuni strumenti chiave:

  • Ascolto Attivo: È fondamentale ascoltare non solo le parole, ma anche il tono, il ritmo e le pause, che possono fornire indizi sul vero significato.
  • Empatia: Cercare di comprendere le emozioni e le esperienze altrui per comprendere il mondo dell’altro, senza giudizio.
  • Riformulazione: Ripetere con parole proprie ciò che il cliente ha detto per confermare la comprensione e permettere chiarimenti.
  • Domande Aperte: Porre domande che incoraggino il cliente a esprimersi più ampiamente e a esplorare i propri pensieri e sentimenti.
  • Gestione del Silenzio: Dare spazio al cliente per elaborare e esprimere i propri pensieri e sentimenti.
  • Feedback: Fornire risposte che riflettano la comprensione del messaggio del cliente e che invitino a ulteriori approfondimenti.
  • Metacomunicazione: Discutere apertamente del processo comunicativo stesso per identificare e risolvere eventuali incomprensioni.
  • Tecniche di Visualizzazione: Accompagnare il cliente nella sua interiorità affinché possa trovare la chiave per esprimere e organizzare i propri pensieri.
  • Gioco tra le parti: Simulare situazioni comunicative per esplorare diverse interpretazioni e reazioni alle parole.
  • Diario Riflessivo: Incoraggiare il cliente a scrivere le proprie esperienze e riflessioni per analizzare, nel presente, lo stile di comunicazione abituale e migliorare quello futuro.

Questi strumenti aiutano a creare un ambiente di fiducia e comprensione, dove il cliente ed professionista, sia esso Counselor o Operatore olistico, possono lavorare insieme per raggiungere una comunicazione più efficace, funzionale e significativa.

Chiara Vacchieri corsista Istituto Artemisia