Domenica 23 settembre, in occasione del convegno IAC (International Association for Counselling) che si terrà a Roma il 22 e 23 settembre 2018, Arianna Garrone, Trainer Counselor e Direttrice dell’Istituto Artemisia Counseling Relazionale e Coaching, interverrà come relatrice sul Counseling in ambito oncologico e sul Counseling in ambito Tanatologico.
Counseling in ambito oncologico (tumore al seno) – domenica 23 settembre ore 14.15:
Il counselor che lavora in ambito sanitario-oncologico accompagna nel percorso di cura una donna dal momento che le viene diagnosticato un tumore al seno, alla ricerca di un’equipe medica con cui avere una relazione di fiducia, a scegliere un “breast friend” che le stia accanto per favorire la comprensione e la scelta del percorso di cura/intervento
Superata la fase dello Shock, emerge la paura di morire. Subentra poi la fase della rabbia e delle emozioni forti. Il counselor deve pian piano aiutare la donna a gestire le emozioni e i pregiudizi sociali che associano automaticamente la parola “cancro” a “morte”.
La cliente deve fare i conti con la propria onnipotenza e con la rabbia impotente. S’incontra l’emozione di ansia, paura. Affronterà sentimenti di confusione, smarrimento, vergogna, senso di colpa: il dolore di lasciare le persone amate, misto all’angoscia, alla paura di morire e di soffrire. E’ una fase delicata poiché può essere il momento della massima richiesta di aiuto o il momento della chiusura, del ritiro. Può essere un’ottima occasione di crescita per trasformare la rabbia vittimistica ed impotente in coraggio e determinazione attivando le risorse interiori.
Nella fase finale del patteggiamento la donna riprende il controllo della propria vita e cerca di riparare il riparabile, comincia a vedere cosa è necessario fare e cosa è in grado di fare. Il counselor può sostenerla in vari modi: facendole riconoscere il valore delle persone che ha vicino e la sostengono, la volontà di guarire e altre risorse interne ed esterne.
Counseling in ambito Tanatologico – domenica 23 settembre ore 15.15:
La persona in lutto è circondata da silenzio, isolamento, solitudine. Oggi non familiarizziamo più con la morte. Non troviamo le parole per accompagnare i morenti, consolare i familiari, non troviamo lo spazio per vivere il travaglio del lutto.
La morte spezza il legame con una persona amata, la vita di chi resta, cambia.
La morte di una persona amata, di un congiunto può essere un’esperienza devastante che distrugge tutti i punti di riferimento e rimette in questione ogni scelta fatta, il futuro ci impone di trovare un nuovo modo per progettare la propria vita.
Risolvere il lutto non significa perdere la memoria delle persone care. Il dolore ha cambiato dimensione, non è più il padronedi casa. La persona mancata non è più sempre presente nei nostri pensieri. Il ricordo non è più ossessione, si ha cura del ricordo e la persona cara continua a vivere nella memoria.
Il counselor non accompagna il cliente per l’intero percorso dell’elaborazione, ma ha la funzione di aiutarlo a trovare le risorse quali, ad esempi,o la fiducia in se stessi, la cura di sé, la capacità di gestire il silenzio, l’autoaccettazione, i gruppi di auto mutuo aiuto o altro ancora.
Arianna Garrone è responsabile del progetto di sostegno al lutto nella fondazione Fabretti di Torino ed è stata fondatrice e presidente dell’associazione Salute Donna Torino per sostenere donne malate di tumore seno